La mano di Stephen

Il miracolo in Kenia dei medici di Padova

L’arto distrutto dalle ustioni fin da piccolo, la fede di un ragazzo che percorre 500 chilometri per parlare con i chirurghi italiani.

Intervista al professor Bassetto

Il suo sogno era difendere le persone. Ogni sera Stephen, disteso nel suo letto distante dalle metropoli, dalle luci, dal caos, sognava ad occhi aperti e si immaginava avvocato, difensore degli innocenti. Ma anche nei sogni, come nella vita reale, la sua mano rimaneva in tasca. Non la mostrava mai, non la stringeva a nessuno, sempre nascosta agli occhi delle persone che incontrava, ma molto più probabilmente la nascondeva ai suoi. leggi tutto l’articolo

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